Uncategorized

Latte, dal tavolo di Regione Lombardia un nuovo piano operativo

Istituzione di un tavolo permanente tra gli operatori della filiera, con il supporto degli osservatori di Regione Lombardia, che porti ad individuare un meccanismo condiviso di orientamento per il prezzo del latte fornendo elementi tecnici con caratteristiche di terzietà che possano essere di supporto alla filiera: il tutto con l’obbiettivo di arrivare ad una indicizzazione dei prezzi dei fattori di produzione per approfondire il tema di contratti anche sulle materie prime delle stalle da latte, e sostenere così la redditività della filiera e delle aziende agricole. Sono i punti qualificanti del Piano Operativo di Regione Lombardia per il settore latte, presentato oggi martedì 28 settembre nel corso del tavolo dedicato alla filiera lattiero-casearia lombarda convocato al Pirellone: un importante momento di confronto nato soprattutto sulla scorta dei recenti problemi legati ai prezzi della materia prima.

Volevamo un confronto tra tutti gli attori interessati anche in vista del Tavolo nazionale convocato dal ministro per giovedì – ha detto l’assessore lombardo all’agricoltura Fabio Rolfi -. Da qui un piano d’azione che non si limiti ad annunci, ma che abbia ricadute concrete. Sul medio lungo periodo bisogna puntare sulla valorizzazione dei prodotti finiti per avere ricadute positive sulla filiera. Oggi il 50% del latte lombardo viene utilizzato per la produzione di formaggi a DOP. Dobbiamo lavorare per dare visibilità anche agli altri prodotti e trovare nuovi mercati diversificando le produzioni. La crescita della quantità di latte va governata”.

“Vogliamo poi – ha spiegato – costituire un polo aggregativo dedicato al lattiero caseario dove far confluire i dati su innovazione, ricerca e formazione dai vari centri sparsi sul territorio nazionale per costruire percorsi condivisi sull’informazione e divulgazione. Intendiamo superare frammentazioni e partire da ricerche aggiornate su sostenibilità ambientale, salubrità del latte e benessere animale per calibrare al meglio la valorizzazione dei prodotti”.

“Istituiremo poi in vista della prossima Pac – ha concluso l’assessore – un gruppo di lavoro per l’analisi dell’impatto della riforma sulla filiera. Vogliamo studiare le ricadute, partendo dalla riduzione dei titoli, e i possibili strumenti compensativi come ecoschemi, piani di settore, misure specifiche del PSR, strumenti assicurativi e adozione di sistemi di certificazione qualità e di impronta ambientale”