I pascoli sono agro-ecosistemi ad alto valore naturalistico e culturale, che definiscono l’ambiente alpino. Essi nel tempo hanno assolto a molteplici funzioni di carattere produttivo, ambientale, paesaggistico, ecologico e protettivo.
Purtroppo, si stima che nel periodo 2015-2030 circa l’11% della superficie europea occupata dal pascolo sarà a rischio di abbandono.
Durante l’ultimo secolo i territori montani hanno subìto un intenso spopolamento: la gestione degli alpeggi ha risentito notevolmente dell’invecchiamento dei caricatori e della mancanza di ricambio generazionale. La scarsa utilizzazione delle superfici pascolive per abbandono o sottocaricamento ha determinato, in molti casi, il progressivo
peggioramento della qualità dei pascoli da un punto di vista pastorale.
Queste modificazioni ambientali, in un circolo vizioso, disincentivano l’utilizzo degli alpeggi, con perdita per le aziende zootecniche di un’importante risorsa alimentare e contrazione delle produzioni casearie di pregio. L’incentivazione della presenza dell’uomo e delle mandrie sugli alpeggi rappresenta un elemento fondamentale per la valorizzazione della montagna, la conservazione del patrimonio culturale regionale, il mantenimento della biodiversità vegetale e animale, oltre che la fruibilità turistica dei territori, resi dalle pratiche pascolive maggiormente percorribili e attrattivi.