Progetti

Progetto QL MASTER

Qualità Latte – lotta alle MASTiti E Riduzione dell’impiego di antibiotici  (QL-MASTER)

 Il progetto individua come obiettivo prevalente la Prevenzione e la lotta alle fisiopatie ed epizoozie, migliorando la salute ed il benessere degli animali, grazie alla introduzione di innovazioni di processo, tecnologico ed organizzativo, a livello aziendale e/o di filiera.

L’obiettivo del progetto coincide con la messa a punto di protocolli in grado di coniugare una effettiva riduzione dell’impiego di antibiotici, sia in lattazione, sia all’asciutta, con il mantenimento di elevati livelli di controllo e prevenzione delle malattie infettive e di benessere, sanità e produttività degli animali, ovvero con la competitività ed il reddito degli allevamenti.

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Ente finanziatore

  • Regione Lombardia
  • Programma di Sviluppo Rurale 2 014-2020  – MISURA 16 – “COOPERAZIONE” 
  • OPERAZIONE 16.1.01 – “Gruppi Operativi PEI”

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Capofila

ARAL – Associazione Regionale Allevatori della Lombardia

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Tempi di realizzazione

settembre 2019 – 2022

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Referente scientifico

Prof. Alfonso Zecconi
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Enti coinvolti

  • ARAL
  • Università degli Studi di Milano DIMEVET Prof. Alfonso Zecconi
  • Imprese Agricole
    • Azienda Agricola Bodengo di Quadrio Gaetano di Morbegno (SO),
    • La Fiorida S.R.L. Soc. Agr. Az. Agrituristica Valtellina di Mantello (SO),
    • Azienda Agricola Premoli Emilio e Sergio Soc. Agr. S.S. di Ricengo (CR),
    • Società Agricola Corti di Anzani Maria Rita e figli S.S. di Costa Masnaga (LC),
    • Trezzi f.lli Azienda Agricola di Alzate Brianza (CO),
    • Azienda Agricola Canili di Chizzoni Roberto di Bozzolo (MN),
    • Azienda Agricola Deghi Alberto di Gera Lario (CO),
    • Azienda Agricola Zangrandi di Zangrandi Ermanno di Pizzighettone (CR),
    • Crotti Aldo Luigi, Giovanni e Fabio Società Agricola S.S., di Grumello Cremonese (CR)
  • Latterie
    • Latteria Sociale di Chiuro (SO),
    • Latteria Sociale Valtellina di Delebio (SO) 

I principali obiettivi, i risultati ottenuti e le nuove conoscenze acquisite

Il Progetto QL-Master  ha confermato che per poter migliorare la sanità e il benessere degli animali, la qualità e la quantità del latte prodotto e la sostenibilità complessiva dell’allevamento è necessario che vi sia

  • una strategia complessiva per migliorare la sostenibilità degli allevamenti
  • l’applicazione corretta dei diversi protocolli di lavoro
  • la piena collaborazione degli allevatori
  • un laboratorio efficiente e competente in questo caso rappresentato da ARAL
  • il lavoro svolto dai tecnici ARAL
  • il lavoro in team (Allevatori – ARAL – UNIMI)

I positivi risultati ottenuti in condizioni e in allevamenti molto differenti tra loro ha confermato la solidità delle strategie e dei protocolli proposti. Soprattutto ha dimostrato che un programma di gestione igienico-sanitaria degli allevamenti basato su

  • una corretta, oggettiva e continuativa raccolta dei dati
  • una valutazione altrettanto oggettiva e continuativa di tali dati
  • l’applicazione di protocolli operativi semplici, efficaci e sostenibili
  • la corretta e puntuale diagnosi e l’altrettanto puntuale e rapida comunicazione dei risultati
  • una piena collaborazione degli operatori di campo (tecnici, allevatori, personale di stalla)

non può che portare ad un significativo miglioramento della sanità e della sostenibilità complessiva dell’allevamento attraverso:

  • la riduzione (eliminazione) delle infezioni da patogeni maggiori (S.aureus, Str.agalactiae, ma anche Str.uberis e Str.dysgalactiae)
  • il conseguente miglioramento quali-quantitativo della produzione e, conseguentemente, delle rese casearie
  • la riduzione dei trattamenti antibiotici e, quindi, del rischio di sviluppo di antimicrobico-resistenza a salvaguardia della salute dell’uomo

Le indagini svolte per il progetto hanno permesso di fotografare la situazione sanitaria degli allevamenti della Valtellina e gli effetti della presenza di batteri contagiosi sulla qualità del latte prodotto. Tali effetti, come atteso, sono considerevoli e confermano l’utilità di progetti volti a migliorare la sostenibilità degli allevamenti, soprattutto nelle aree di montagna dove maggiori sono i costi e le difficoltà che deve affrontare l’allevamento del bovino da latte. Le valutazioni analitiche e la conoscenza di ogni specifica realtà aziendale hanno consentito di attivare programmi di risanamento attraverso approcci analitici mirati, l’identificazione dei batteri presenti, la valutazione della loro antibiotico-sensibilità, la suddivisione della mandria in gruppi (sane, infette, post-parto), e conseguentemente la definizione di criteri per individuare l’opportunità di trattamento.
Il controllo delle infezioni da batteri contagiosi, come tante volte dimostrato, è possibile e tale risultato non è legato alla “fortuna”, ma al frutto di un protocollo di lavoro serio e affidabile applicato in modo costante e regolare ad opera di allevatori, tecnici, analisti e consulenti. In presenza di queste condizioni, il risultato è ottenibile in tutti gli allevamenti. Questo permette di aumentare la qualità e la quantità di latte prodotto, le rese casearie, il benessere degli animali, di ridurre complessivamente l’uso degli antibiotici e quindi, in una sola parola, di aumentare la sostenibilità complessiva dell’allevamento come richiesto a gran voce dalla Società civile.
I risultati complessivi delle indagini sull’applicazione di un protocollo per la terapia in asciutta selettiva delle bovine e, soprattutto, quelle effettuate nel lungo periodo dimostrano che:

  1. L’applicazione della terapia in asciutta selettiva seguendo criteri razionali e verificati, in presenza di una corretta gestione igienico-sanitaria, non determina un complessivo peggioramento dello stato sanitario dell’allevamento anche nel lungo periodo.
  2.  La proporzione di animali sani dopo parto rimane, in genere, molto elevata e, per contro, molto bassa quelli di animali con mastiti subcliniche.
  3. L’incidenza di mastiti cliniche rimane molto bassa e, soprattutto, non varia nel tempo indipendentemente dalla presenza di un trattamento o meno alla messa in asciutta.
  4.  I soggetti non trattati, ma con risposta infiammatoria (aumento del valore DSCC) sono maggiori nel caso di bovine non trattate alla messa in asciutta, a conferma che la mancanza di trattamento espone le bovine ad un maggior numero di infezioni, che generalmente vengono controllate delle difese immunitarie stesse.
  5.  L’insieme dei dati ottenuti conferma, ancora una volta, che l’applicazione di un protocollo di asciutta selettiva deve essere necessariamente accompagnato da un controllo sistematico delle bovine dopo parto.

i nostri appuntamenti

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14 marzo 2022

Protocolli di gestione sanitaria – terapia delle mastiti.

Aspetti teorici e pratici

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29-30 novembre 2022

Protocolli di gestione sanitaria della mandria

L’ esempio della Valtellina nel progetto QL-MASTER

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25 febbraio 2023 - CONVEGNO FINALE

Protocolli di gestione sanitaria della mandria

Le evidenze del progetto QL-Master

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