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Vitelli a carne bianca, è crisi

Una perdita secca di circa 150 euro a capo: questa la misura della crisi dei vitelli a carne bianca stimata dalla Coldiretti di Brescia. Il valore medio di inizio marzo, stabilizzato sui 5,10 euro al chilo, è precipitato in poche settimane a 3 euro. Con risvolti pesanti per tutto l’areale padano, dove si concentra lil grosso di un comparto che a livello nazionale coinvolge oltre 600 mila capi e 350 mila allevamenti, di cui ben 200 mila in Lombardia.

Molti animali rischiano di rimanere invenduti in allevamento con costi di alimentazione crescenti e rischio di superare il limite di età richiesto dalla categoria – ha dichiarato il direttore di Coldiretti Brescia Massimo Albano -. Abbiamo già inviato una lettera al Mipaaf elencando le criticità contingenti ed esponendo le proposte per il recupero e rilancio del settore”.

Dal canto suo, l’assessore regionale Fabio Rolfi ha inviato una lettera alla ministra per le politiche agricole Teresa Bellanova chiedendo un intervento urgente. “Il comparto è stato dimenticato negli interventi UE sugli ammassi privati, riservati solo agli animali da 8 mesi in su, tipologia produttiva tipica del Nord Europa.– scrive Rolfi -. Una scelta che danneggia profondamente la filiera italiana di alta qualità tutelando gli interessi dei nostri competitor. Il Governo alzi la voce”.