News

Suini, Regione Lombardia chiede nuovo tavolo di confronto per “trovare un indice per carni”

Regione Lombardia ha chiesto una nuova seduta tecnica a settembre del Tavolo suinicolo nazionale per “lavorare su un indice di riferimento per l’Italia per il prezzo delle carni”. Lo ha annunciato l’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi di Regione Lombardia, Fabio Rolfi, commentando la seduta del Tavolo suinicolo nazionale, riunito nei giorni scorsi in seguito alla richiesta urgente di Lombardia ed Emilia-Romagna.

“La Commissione unica nazionale o CUN – afferma l’assessore lombardo – è ferma a causa del ritiro da parte dei rappresentanti dei macellatori. La Lombardia condivide in pieno l’appello all’unità del ministro Patuanelli. La Commissione deve ricomporsi e rappresentare tutta la filiera, tornando a essere il luogo di determinazione partecipata, trasparente e concertata dei prezzi, a tutela dell’interesse di tutti gli attori coinvolti”.

“L’appello all’unità – aggiunge Rolfi – si inserisce anche nell’ambito dell’accordo di filiera promosso da Lombardia ed Emilia-Romagna, che a settembre entrerà nel pieno dell’operatività con un Tavolo di lavoro che avrà l’obiettivo di costruire una progettualità di lunga scadenza della filiera in ottica interprofessionale visto che manca purtroppo una aggregazione stabile per questo comparto. La Lombardia – conclude l’assessore Rolfi – ha chiesto si raggiunga la definizione di prezzi equi, tenendo in considerazione le variabili che incidono. Tra queste, i costi delle materie prime e i prezzi esteri”.

Sul tema interviene anche il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, presente al vertice con le due Regioni. E’ necessario fermare le speculazioni lungo la filiera dei salumi e dei prosciutti Made in Italy con prezzi pagati agli allevatori che non coprono neppure i costi di produzione per il rincaro record dei mangimi: fondamentale far ripartire il dialogo all’interno della filiera della carne suina sbloccando la paralisi della Cun, la Commissione unica nazionale, che deve evitare le mancate quotazioni dei maiali”.