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Sistema Allevatori, nuova certificazione per la biodiversità

Il Coronavirus non frena l’impegno degli allevatori italiani a favore della biodiversità: il 2020 doveva essere l’anno dedicato a questo tema, l’insorgere della pandemia ha in parte frenato le iniziative internazionali, ma nel nostro Paese l’impegno di A.I.A e Sistema Allevatori in difesa delle specie di interesse zootecnico è destinato a rafforzarsi.

In fase di progettazione una certificazione per le cosiddette ‘aziende-custodi’, nelle quali la conservazione della biodiversità animale, dei prati-pascoli e di altre risorse naturali deve essere tradotta anche economicamente per il ruolo che gli allevatori hanno, dal punto di vista etico, culturale e tecnico. Tale certificazione, che verrà realizzata in collaborazione con l’organismo certificazione DQA (Dipartimento Qualità Agroalimentare), andrà ad aggiungersi a quella già esistente per il benessere degli animali e per la sostenibilità ambientale, anche in termini di uso dei farmaci e rilascio di emissioni nell’ambiente.

“Questa certificazione va in una direzione che potremmo definire multi-funzionale.– spiega il direttore generale di A.I.A., Roberto Maddé – L’azione del Sistema Allevatori italiano, oltre a recepire l’invito delle organizzazioni internazionali emanazione delle Nazioni Unite a valorizzare la biodiversità, ha anche una finalità fondamentale nel fornire cibo di prossimità e da filiera corta alle popolazioni che vivono in zone particolari del territorio, con riflessi sulla sicurezza alimentare e la conservazione della variabilità genetica autoctona.