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ARAL: “Bene la legge contro la carne coltivata in laboratorio”

Anche ARAL si unisce al plauso generale del Sistema Allevatori per la conversione in Legge della norma che introduce il divieto di produrre e commercializzare in Italia la cosiddetta “carne coltivata” ed i cibi sintetici in generale: provvedimento molto atteso, che aveva già raccolto i consensi di una larga maggioranza di cittadini grazie ad una petizione firmata e votata dal molti Comuni e Regioni.

“Mi unisco al presidente dell’Associazione Italiana Allevatori nell’esprimere grande soddisfazione per l’esito positivo del voto finale alla Camera – dichiara il presidente ARAL Gian Enrico Grugni -. Questo provvedimento rappresenta una barriera a difesa degli di tutti gli allevatori lombardi e di una filiera zootecnica all’avanguardia non solo per i numeri ma anche per sostenibilità”.

Nella giornata di ieri, in occasione del voto, si sono anche registrate tensioni al sit in pacifico organizzato a Roma da Coldiretti a sostegno della legge: alcuni parlamentari di una formazione di opposizione hanno inscenato una provocazione con cartelli offensivi verso il mondo agricolo. Atteggiamenti stigmatizzati dal presidente A.I.A. Roberto Nocentini cui si associa anche il presidente Grugni, che ha espresso la sua solidarietà a tutta la Coldiretti ed in particolar modo al presidente nazionale Ettore Prandini, protagonista diretto dello scontro, oltre che al segretario generale Vincenzo Gesmundo.

“Il presidente Prandini ed il segretario generale Vincenzo Gesmundo ci hanno messo la faccia nel sostenere le ragioni di agricoltori e allevatori italiani, con alle spalle milioni di firme di cittadini, per difendere il loro diritto alla salute e a continuare a nutrirsi di cibi di qualità – afferma Nocentini-. Il diritto a fare politica non può travalicare l’educazione e il buon senso ed offendere un’intera categoria”.

Positive anche le reazioni di Regione Lombardia.

“Bene, anzi benissimo, questo è un provvedimento che abbiamo sempre sostenuto con forza a difesa delle nostre filiere e di un settore in cui rappresentiamo un’eccellenza mondiale- affermano il Governatore Attilio Fontana e l’assessore all’agricoltura Alessandro Beduschi- Ora questa legge diventi modello in Europa: la speranza è che altri Paesi finalmente si accorgano che la risposta alla domanda di cibo sano e di qualità è nei nostri allevamenti e non nel bioreattore di qualche multinazionale”.