L’agricoltura lombarda mostra una sostanziale tenuta nel primo semestre del 2023,, con prezzi e costi che iniziano il percorso di progressivo rientro, sebbene con modalità e tempi diversi. E’ quanto emerso dai dati della congiunturale presentata a Mantova da Unioncamere e Regione Lombardia: un’istantanea sul settore primario che ha messo in luce una stabilizzazione dopo l’impennata delle materie prime del 2022 ed il conseguente rincaro delle quotazioni al consumo.
La nota evidenzia che le carni suine (indice pari a +0,21 nel secondo trimestre) e lattiero-caseario (+0,13) registrano una prevalenza di valutazioni positive sull’andamento degli affari, grazie a quotazioni ancora elevate e costi in rallentamento, mentre carni bovine, cereali e vino evidenziano giudizi più negativi.
“Per il settore agricolo lombardo – ha sottolineato Alessandro Beduschi, assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste – si tratta di un risultato non scontato vista la delicata situazione economica che stiamo affrontando. Il nostro impegno è più che mai finalizzato a supportare l’intero comparto, proprio a partire dalle filiere suinicola e lattiero casearia. Se per la prima, infatti, l’attenzione è massima per contrastare il fenomeno della Peste Suina Africana, per la seconda abbiamo deciso di riattivare il ‘Tavolo latte’ tra tutti i portatori d’interesse per lavorare insieme alla migliore valorizzazione dei nostri prodotti”.
Nel dettaglio, i principali settori della zootecnia lombarda hanno evidenziato i seguenti andamenti:
– positiva la redditività nel comparto suinicolo, che mostra l’indice più elevato grazie ai livelli record delle quotazioni, favorite da una minore offerta a livello internazionale;
-prevalentemente positive anche le valutazioni per il comparto lattiero-caseario, grazie al calo dei costi dei mezzi di produzione e alle quantità prodotte, che in Lombardia continuano a crescere a differenza di quanto avviene in Italia;
– resta in territorio negativo il comparto delle carni bovine a causa dell’elevato costo dei fattori produttivi e del calo della produzione dovuto ad una macellazione anticipata
– nonostante un valore ancora negativo dell’indice di redditività, il comparto cereali ha mostrato segnali di ripresa dopo un 2022 caratterizzato dal calo dei volumi e dall’elevato costo dei fattori di produzione. Le previsioni indicano raccolti in crescita, seppure con preoccupazioni legate alla qualità del prodotto;