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Dairy Show di Montichiari, a Piacenza la vittoria nella gara tra istituti agrari

 

Mattinata dedicata alle “nuove leve” per la prima giornata del 21esimo “Dairy Show”, partito oggi al Centro Fiera del Garda di Montichiari ed organizzato da Anafibj (Associazione Nazionale Allevatori della razza Frisona, Bruna e Jersey Italiana), dall’Associazione Italiana Allevatori-A.I.A., in collaborazione con FedANA (Federazione Nazionale delle Associazioni di Razza e Specie), Anapri (Associazione Nazionale Allevatori razza Pezzata Rossa Italiana) e Associazioni Regionali Allevatori (Ara) della Lombardia, del Piemonte, del Veneto e dell’Emilia-Romagna.

L’apertura ha visto studenti appartenenti a 11 Istituti tecnici agrari, provenienti da 6 regioni italiane (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Marche e Abruzzo) contendersi il titolo conclusivo nazionale della Gara di Giudizio dedicata alla razza Frisona Italiana, dopo un percorso a tappe svolto in varie manifestazioni zootecniche nel nostro Paese. Il podio ha visto primeggiare la squadra dell’Itas “G. Rainieri” di Piacenza, con 120 punti, davanti all’Isis “D. Sartor” Professionale di Castelfranco Veneto (Treviso) , con 118 punti ed all’Itas “Tosi” di Codogno (Lodi), con 112 punti.

Le gare di giudizio e valutazione morfologica che vengono svolte in diverse occasioni – spiega Mauro Donda, direttore generale A.I.A., presente a Montichiari – sono un importante momento di conoscenza e formazione per i giovani studenti. In queste occasioni, infatti, oltre a formare i futuri giudici di prestigiosi concorsi nazionali e, si spera, anche internazionali, ragazzi e ragazze hanno la possibilità di valutare da vicino capi bovini di elevato valore genetico e genomico. Un contesto unico, anche per far riflettere sugli enormi progressi che le nostre razze più produttive hanno raggiunto nel corso degli ultimi decenni di selezione posta in essere dagli allevatori italiani”.

Presso lo stand del Sistema allevatori, inoltre, è proseguita la divulgazione del Progetto LEO (Livestock Environment Opendata), di cui l’Associazione Italiana Allevatori è capofila, attività giunta nella parte finale di realizzazione e che risponde ad una diffusa richiesta di dati e informazioni che possono essere condivisi in modalità open, ampiamente sfruttati anche a favore dei consulenti di fiducia degli allevatori. Nel progetto, realizzato con importanti partner (Autorità di gestione il ministero dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e delle Foreste) sono state organizzate molte innovative informazioni sulla biodiversità di interesse zootecnico presente nel nostro Paese, oltre a dati utili per monitorare lo stato del cambiamento climatico in atto, importanti per allertare l’allevatore su possibili cali di rese o di condizioni di benessere degli animali in produzione soprattutto in relazione allo stress da caldo. In aggiunta ad informazioni sulle emissioni in ambiente, sull’impronta idrica e sulle condizioni di salute generale del bestiame, uso responsabile dei farmaci, sostenibilità ambientale, informatizzazione, che possono essere in parte consultati sul sito www.leo-italy.eu.