22 Settembre 2020
“Nella fase centrale dell’emergenza sanitaria si è registrato un crollo dei prezzi riconosciuti ai produttori e in generale a tutta la filiera agroalimentare: ma nonostante la leggera ripresa di altri comparti, il prezzo del latte alla stalla in Italia rimane stagnante su valori che difficilmente coprono i costi di produzione delle imprese agricole”.
E’ l’analisi espressa dal presidente di Coldiretti Ettore Prandini, leader nazionale ma anche della federazione provinciale bresciana, nel corso della Consulta Latte organizzata da Coldiretti Brescia nella sede cittadina in collegamento streaming con i soci radunati nei vari uffici zona del territorio.
Dall’analisi è emerso che la produzione di latte in Italia e in Europa in questi mesi è in costante aumento. A livello europeo – specifica Coldiretti Brescia – da gennaio a luglio si registra un complessivo +1,90% rispetto all’analogo periodo del 2019. E il dato è ancora più significativo a livello nazionale, con un +4,13% sulla produzione, che sale a +5,38% a livello bresciano.
Permangono invece le criticità sul prezzo e sulla redditività delle aziende. Sempre secondo l’organizzazione agricola, “il latte spot, importante indicatore di mercato, ha registrato nel 2019 una quotazione media di 44 centesimi/litro, nel 2020 siamo a 35 centesimi/litro. Lo stesso dicasi del Grana Padano con le quotazioni 2019 vicine agli 8 euro/chilo, poi precipitate pericolosamente vicino ai 6 euro/chilo. Solamente nelle ultime settimane si è intravista una leggerissima ripresa.”
“Per fronteggiare questa situazione –ha detto il presidente Prandini – è necessario un piano strategico nazionale che preveda ulteriori forme di valorizzazione di questa filiera costantemente soggetta a dinamiche di mercato sfavorevoli allo sviluppo delle imprese agricole”. Le sfide dei prossimi mesi riguardano soprattutto il tema del Recovery Fund e la possibilità di utilizzare tali risorse per ristrutturare il comparto lattiero caseario”.