Progetto ALL4ONE
Strategie per la riduzione dell’impatto degli antimicrobici nell’allevamento del bovino da latte nel post-parto
Strategie per la riduzione dell’impatto degli antimicrobici nell’allevamento del bovino da latte nel post-parto
Sono già in atto numerose iniziative promosse da Autorità sanitarie regionali, Associazioni degli allevatori e latterie per ridurre il consumo di antibiotici nella filiera latte e dimostrare così ai consumatori che i prodotti lattiero-caseari mantengono le caratteristiche di qualità e di salubrità che li contraddistinguono da sempre. Tali azioni, per essere efficaci, devono rispondere al moderno concetto di One Health (una sola salute) che implica le strettissime correlazioni tra salute umana, animale ed ambientale. Riteniamo quindi, che migliorare lo stato sanitario delle bovine, il loro benessere, ridurre e razionalizzare l’uso degli antibiotici aumentando così sostenibilità economica e ambientale degli allevamenti non possa che avere positivi riflessi anche sulla salute umana da cui l’acronimo di questo progetto ALL4ONE (tutti per uno). Pertanto, lo scopo di questo progetto è di contribuire in modo concreto alla dimostrazione ed informazione su come adottare delle semplici e sostenibili procedure nel post-parto tali di permettere una precoce diagnosi delle infezioni mammarie e quindi di intervenire nei modi e nei tempi più efficienti così da massimizzare il tasso di guarigione e di minimizzare gli interventi terapeutici. I risultati di questo progetto potranno fornire ad allevatori e tecnici coinvolti nella filiera produttiva del latte lombardo informazioni e strumenti che permettano loro, fin d’ora, di applicare protocolli terapeutici che rispondano alle richieste dell’Autorità sanitaria e dei consumatori, senza però con questo andare a ridurre la sostenibilità economica dell’allevamento e il benessere degli animali allevati.
ARAL – Associazione Regionale Allevatori della Lombardia
Giugno 2020 – Maggio 2022
Dott. Flavio Sommariva
Prof. Alfonso Zecconi
Il progetto dimostrativo ed informativo si cala nelle tematiche contenute nella Focus Area 2A – miglioramento e innovazioni nella gestione delle coltivazioni e degli allevamenti (produttività, qualità e sostenibilità), in quanto permette di dimostrare ed informare come l’applicazione di analisi e protocolli gestionali innovativi siano in grado di creare livelli di qualità nella produzione del latte e nello stato di benessere dell’animale allevato, anche attraverso la riduzione dell’impiego degli antimicrobici nell’allevamento.
Per queste ragioni il progetto interseca le indicazioni presenti negli ambiti prioritari della Misura 1 quali:
Le sperimentazioni effettuate e in atto, hanno già indicato che l’applicazione della terapia selettiva in asciutta implica che l’allevatore debba essere in grado di migliorare la gestione igienico-sanitaria delle bovine nella fase di transizione e, soprattutto, deve aumentare l’attenzione verso le bovine nel post-parto.
Infatti, in assenza di una terapia a tappeto, viene a mancare l’effetto preventivo di tale pratica e aumenta il rischio di insorgenza di nuove infezioni mammarie che possono esitare in forme cliniche con danni economici per l’allevatore, significativa riduzione del benessere delle bovine e aumento del numero di trattamenti antibiotici.
Ai fini di un uso prudente e corretto degli antibiotici i dati di campo dimostrano che gli interventi terapeutici dovrebbero essere focalizzati all’eventuale trattamento dei soli patogeni maggiori ed in particolare di S.aureus, Str.agalactiae, Str.uberis e Str.dysgalactiae.
Che tali trattamenti devono essere preceduti da una valutazione della sensibilità ai diversi principi attivi utilizzabili nel trattamento delle bovine da latte.
Che le bovine post parto a rischio di infezione da patogeni maggiori possono essere identificate con buona accuratezza dalla combinazione del conteggio cellulare totale e differenziale
Che le stesse bovine possono presentare alterazioni della curva di mungitura a seguito di una non precisa e fisiologica procedura di mungitura
Che gli allevamenti considerati sono comunque caratterizzati da una corretta gestione dei trattamenti antibiotici e che non presentano rischi per la presenza di residui di antibiotici nel latte.
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