1 Giugno 2020
Poco meno di 5000 stalle (sulle 27 mila di tutta Italia), 500 mila vacche in produzione, una quota pari al 45% della produzione totale nazionale: la Lombardia si riscopre regina del latte italiano in occasione del World Milk Day, la giornata mondiale dedicata al latte che oggi si celebra in tutto il mondo.
Per la regione più duramente colpita dall’epidemia Covid-19, si tratta di un’occasione per riscoprire non senza un pizzico d’orgoglio i suoi grandi primati agricoli, numerici ma anche e soprattutto qualitativi, in un momento senza dubbio difficile segnato anche da continui attacchi mediatici.
“Il settore sta affrontando una dura crisi causata dagli effetti del Covid sull’economia – conferma l’assessore regionale all’agricoltura Fabio Rolfi -. Per aiutare i nostri allevatori e i nostri produttori è necessario consumare referenze lombarde. Non possiamo inoltre dimenticare che Il settore lattiero caseario è stato vittima di un attacco mediatico senza precedenti, anche da parte di trasmissioni che vanno in onda in prima serata sulla Tv di Stato, oltre che delle contiua fake news che girano sui social: tutte puntualmente smontate grazie al lavoro degli allevatori, all’innovazione delle nostre stalle e all’attenzione sempre crescente per il benessere animale. Perchè i nostri allevamenti sono i più controllati d’Europa”.
Le battaglie del futuro? “Tracciabilità anche con sistemi blockchain e etichettatura di origine – ha rimarcato l’assessore – Traguardi fondamentali per valorizzare la distintività del nostro latte”.
Nella geografia regionale, Brescia si conferma il principale polo produttivo con 1403 aziende: ecco gli allevamenti suddibisi per provincia.
Bergamo 697
Brescia 1.403
Como 130
Cremona 703
Lecco 85
Lodi 264
Mantova 893
Milano 263
Monza e Brianza 32
Pavia 94
Sondrio 291
Varese 78
Totale Lombardia 4.933