Progetto GO-APPROAch – Contenuti
Sistemi filtranti per la riduzione di polveri, odori e ammoniaca e per migliorare il benessere di animali e operatori all’interno delle porcilaie (APPROAch)
Sistemi filtranti per la riduzione di polveri, odori e ammoniaca e per migliorare il benessere di animali e operatori all’interno delle porcilaie (APPROAch)
Tutti i poster che hanno partecipato all’evento sono stati pubblicati sulla pagina di INNOVARURALE accessibile al seguente link: https://www.innovarurale.it/it/pei-agri/atti-e-convegni/webinar-linnovazione-al-servizio-dellagricoltura-le-esperienze-dei-go
Valutazione di uno scrubber acido umido e di tecnologie di abbattimento del filtro a secco in allevamenti di suini mediante olfattometria dinamica
Le attività zootecniche, in particolare gli allevamenti di suini, sono fonti di composti odorosi che causano conflitti con la popolazione vicina. Oltre agli effetti sul vicinato, l’eccessiva emissione di odori può causare disagio ai lavoratori agricoli. In questo contesto, il progetto APPROAch mira a testare l’applicazione di due diverse tecnologie di depurazione dell’aria (uno scrubber acido umido e un filtro a secco) per ridurre polvere, ammoniaca e odori, in strutture per suini ventilate naturalmente.
Vai alla pubblicazione completa (in lingua inglese)
Progetto Approach: ARAL partner di una innovativa ricerca per la filiera sunicola
Migliorare i parametri della qualità dell’aria negli allevamenti suinicoli contribuendo così a rafforzare la sostenibilità ambientale del settore: queste le principali finalità del progetto Approach, iniziativa lanciata dal Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, realizzata in collaborazione con ARAL e quattro aziende suinicole delle province di Brescia e Bergamo, presentata nei giorni scorsi con un convegno alla Fiera Agricola di Montichiari. Ne abbiamo parlato con la responsabile, la professoressa Marcella Guarino.
“Il progetto Approach si occupa di studiare delle tecniche di mitigazione per migliorare l’aria all’interno dei ricoveri suinicoli – spiega la professoressa -. In particolare abbiamo testato una tecnologia utilizzata anche nei panifici industriali, un filtro secco che aspira l’aria, trattiene le polveri e poi la rimette in ambiente. Inoltre in un allevamento abbiamo installato un prototipo di scrubber ad umido con acqua acidificata per catturare l’ammoniaca. L’aria entra all’interno di questo scrubber dove praticamente vi sono due torri, la prima raccoglie polveri, la seconda lega l’ammoniaca, e l’aria così ripulita viene reimmessa in allevamento”.
Attualmente in via di svolgimento, con la conclusione prevista per il prossimo anno, il Progetto intende naturalmente anche valutare il rapporto costi-benefici che questa innovazione potrebbe portare alle aziende.
“Abbiamo dati preliminari sull’efficacia dei sistemi, quelli sull’impatto economico finiremo di raccoglierli ed analizzarli a breve. Importante notare che è stato valutato anche l’indice polmonare di una sala controllo dove sia con abbattimento a secco che con filtro ad umido ed i due sistemi di abbattimento hanno dato risultati migliori rispetto al controllo. Naturalmente stiamo parlando solo dell’analisi di un ciclo di allevamento che occorrerà riproporre più volte per avere la conferma, ma ovviamente appare già abbastanza logico che se l’aria che respiriamo è migliore minori saranno le patologie polmonari”.
Quali le implicazioni ambientali del progetto?
“Quello che vogliamo fare è capire quanta ammoniaca riusciamo ad abbattere perché l’ammoniaca in atmosfera è un precursore del particolato secondario: abbattendola automaticamente mitighiamo le emissioni. Da una parte quindi cerchiamo di migliorare le condizioni degli animali ma anche quella dell’aria che viene emessa all’esterno con benefiche ripercussioni per tutta la comunità”.
Le tecniche prese in esame, spiega la professoressa Guarino, “sono indubbiamente onerose per gli allevatori, ma l’auspicio è che possa esserci un sostegno pubblico per questa innovazione che consentirebbe non solo di migliorare la salute ed il benessere dei loro animali ma anche la qualità dell’aria che viene emessa in atmosfera”.
Il ruolo dell’ARAL nel progetto?
“Importantissimo, perché oltre ad occuparsi della divulgazione ci affianca visitando gli allevamenti e rilevando tutti i dati di produzione. Perchè alla fine migliorare la qualità dell’aria vuol dire anche migliorare le performance dei suini quindi questo potrebbe rappresentare un ulteriore incentivo”.
Quali le possibili ripercussioni economiche?
“Le ripercussioni positive sono evidenti: avere animali più sani significa meno antibiotici, meno trattamenti, significa un beneficio globale a 360 gradi. Bisogna anche tenere presente che abbiamo provato queste tecniche in allevamenti a ventilazione naturale, come lo sono del resto la quasi totalità degli allevamenti italiani da ingrasso suinicolo. Quindi abbiamo voluto cercare di trovare una soluzione specifica per la realtà esistente. Questi sistemi inoltre funzioneranno con una sorta di centralina microclimatica intelligente, quindi non lavoreranno 24 ore su 24 per evitare sprechi energetici. Le centraline sono collegate agli abbattitori, da un incontro con gli stakeholder abbiamo raccolto dei valori soglia ed in seguito abbiamo messo un algoritmo in modo che la macchina si metta in moto solo quando vengono superate per tre volte di seguito le soglie, in modo così da garantire un funzionamento smart. Sicuramente parliamo di tecniche costose, ma credo che per le ragioni che abbiamo spiegato gli allevatori non debbano essere gli unici a sopportare la parte economica”.
Il progetto APPROAch
Il progetto APPROAch
Scrubber in funzione
Presentiamo l’Azienda agricola di Valtulini Bortolomeo, presso Orzivecchi (BS), che con i figli Gianfranco e Serafino, gestisce un’attività da 60 anni.
L’azienda Valtulini, nota nel territorio, è sempre al passo dei tempi per garantire la massima qualità del proprio prodotto e nel pieno rispetto del benessere animale.
Il Video presenta alcuni aspetti dell’allevamento del suino, presentate con grande competenza da Serafino Valtulini, dottore veterinario.
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